D 2021

Antoniazzo Romano e il Trittico del Sacro Volto al Prado : Fra icona e ritratto nella Roma del secondo Quattrocento

VIRDIS, Alberto

Základní údaje

Originální název

Antoniazzo Romano e il Trittico del Sacro Volto al Prado : Fra icona e ritratto nella Roma del secondo Quattrocento

Název anglicky

Antoniazzo Romano and the Triptych of the Holy Face at the Prado : Between Icon and Portrait in the Rome of the Second Half of the Fifteenth Century

Autoři

VIRDIS, Alberto (380 Itálie, garant, domácí)

Vydání

Cagliari, Percorsi nella Storia dell'arte : Giornate di studi in onore di Maria Luisa Frongia, od s. 59-79, 21 s. 2021

Nakladatel

Cagliari Unica Press

Další údaje

Jazyk

italština

Typ výsledku

Stať ve sborníku

Stát vydavatele

Itálie

Utajení

není předmětem státního či obchodního tajemství

Forma vydání

elektronická verze "online"

Odkazy

URL

Kód RIV

RIV/00216224:14210/21:00129955

Organizace

Filozofická fakulta – Masarykova univerzita – Repozitář

ISBN

978-88-3312-050-8

DOI

http://dx.doi.org/10.13125/medea-5115

Klíčová slova anglicky

Antoniazzo Romano; Sacro Volto; Prado; Quattrocento painting; icons; portrait of Christ; Renaissance; Medieval art; Lateran icon; Lentulus letter; Hans Burgkmair

Návaznosti

EF17_050/0008496, projekt VaV.
Změněno: 27. 4. 2024 04:19, RNDr. Daniel Jakubík

Anotace

ORIG EN

V originále

Il Trittico del Sacro Volto dipinto dal pittore romano Antonio Aquili, noto come Antoniazzo Romano, oggi esposto al Museo del Prado a Madrid è un’opera complessa, considerabile come una “nuova icona”, ricca di rimandi alla tradizione e al contempo espressione della ricezione delle novità rinascimentali rappresentate dall’arte del ritratto. L’opera di Antoniazzo si rivela come un anello di una lunga catena composta da opere appartenenti al genere dell’icona-ritratto, diffuse soprattutto al di là delle Alpi, di cui il Volto di Cristo attribuito a Jan Van Eyck e oggi noto tramite tre diverse copie di bottega, è uno degli esempi più celebri, che mettono in discussione i problemi, ampiamente dibattuti, della visione di Dio e della sua corporeità. Lungi dall’essere un’opera isolata nel suo arcaismo sullo sfondo della Roma rinascimentale, il dipinto di Antoniazzo non è solo la copia della celebre icona romana del Laterano, ma è anche un quadro che rielabora il venerato e antico modello dell’icona ritenuta acheropita, aggiungendovi svariati livelli di significato.

Anglicky

The Triptych of the Holy Face painted by the Roman painter Antonio Aquili, known as Antoniazzo Romano, on display at the Prado Museum in Madrid, is a complex work, which can be considered a "new icon", rich in references to tradition and at the same time an expression of the reception of the Renaissance novelties represented by the art of portraiture. Antoniazzo's work reveals itself as a link in a long chain of works belonging to the genre of the portrait-icon, widespread above all beyond the Alps, of which the Face of Christ, attributed to Jan Van Eyck and known today through three different workshop copies, is one of the most famous examples, which question the widely debated problems of the vision of God and his corporeity. Far from being an isolated work in its archaism against the backdrop of Renaissance Rome, Antoniazzo's painting is not only a copy of the famous Roman icon of the Lateran, but it is also a painting that reworks the venerated and ancient model of the icon believed to be acheropite, adding several layers of meaning to it.
Zobrazeno: 18. 7. 2025 14:46